Vendemmia 2023 alle porte, alta qualità con l’incognita meteo

Alle complicazioni del clima, sulla vendemmia, si aggiunge la difficile congiuntura economica: per ridurre l’incertezza Coldiretti invita alla diretta contrattazione del prezzo delle uve alla consegna

Le previsioni di vendemmia delle uve sulle colline della Granda sono di una quantità allineata alle annate normali e di una qualità tra il buono e l’ottimo. Lo rende noto Coldiretti Cuneo alla vigilia della vendemmia 2023 che, sebbene in anticipo come accade da diversi anni a questa parte, è attesa con un ritardo di circa 7-10 giorni rispetto all’eccezionale precocità del 2022.

Le piogge cadute fra maggio e giugno – spiegano i tecnici di Coldiretti Cuneo – hanno interrotto una lunghissima fase di siccità estrema e scongiurato il rischio di vedere compromessa la produzione e di assistere alla moria dei vigneti collocati su terreni sabbiosi, in alta collina e con esposizione a sud, favorendo le condizioni per un’ottima produzione. Nonostante la violenta ed estesa grandinata del 6 luglio scorso, la ripresa vegetativa nei vigneti su cui la tempesta si è abbattuta – riferiscono i tecnici Coldiretti – è stata immediata e consente un’evoluzione positiva per i grappoli risparmiati.

I primi ad essere staccati, dopo Ferragosto – rileva Coldiretti Cuneo – saranno i grappoli delle uve Pinot e Chardonnay da spumante in Bassa Langa, mentre in Alta Langa per lo spumante omonimo DOCG si attenderà qualche giorno in più. Sarà poi la volta delle uve Moscato, Chardonnay e Arneis. Per le tipologie a bacca rossa, molto dipenderà dalle temperature e dalle possibili ulteriori piogge, ma si attende il Dolcetto dopo la metà di settembre, poi la Barbera e ad inizio ottobre il Nebbiolo.

Questo il calendario di massima delle raccolte di un comparto che in Provincia di Cuneo – ricorda la Coldiretti – conta 6.500 imprese, 16.800 ettari di superficie vitata e una produzione di quasi 1 milione di ettolitri, pari a circa 100 milioni di bottiglie all’anno, perlopiù a marchio DOC o DOCG.

La conduzione del vigneto necessariamente si sta adeguando ai mutamenti di clima e di mercato e il team dei tecnici Coldiretti consiglia di adottare protocolli come The Green Experience, nell’indirizzo della sostenibilità economica e ambientale basati su inerbimento, lavorazioni leggere, impostazioni ed esposizioni adeguate, operazioni colturali, ecc. Anche l’innovazione tecnologica – come emerso chiaramente nella giornata dimostrativa che Coldiretti ha organizzato ad Alba a fine maggio – è di grande aiuto per agevolare i lavori, ridurre l’impatto ambientale e mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

A tal proposito, evidenzia il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, “a fronte di periodi siccitosi sempre più prolungati si rende necessario prevedere la raccolta e conservazione dell’acqua con invasi collettivi e aziendali, per poi immetterla in sistemi di irrigazione per interventi di soccorso. Abbiamo chiesto e ottenuto in Regione la modifica delle disposizioni che vietavano gli impianti fissi”.

Ma non solo. “La frequenza sempre più elevata di eventi estremi come trombe d’aria, bombe d’acqua e grandinate spinge i nostri produttori a riconsiderare l’opportunità di attivare difese passive come l’assicurazione da eventi calamitosi o attive come le reti che, oltre a salvare l’economia dell’impresa, preservano i grappoli necessari a produrre quelle eccellenze che tutto il mondo apprezza. La misura specifica attesa per finanziare l’acquisto e l’installazione delle reti va nella direzione auspicata” spiega il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu.

Se l’annata è complicata sul fronte del clima, altrettanto lo è sotto il profilo economico data la congiuntura incerta e l’aumento dei prezzi dovuto all’inflazione, cui si sommano dinamiche speculative. “Alla luce di tali difficoltà – dichiara il Presidente Nada – è importante che i produttori vitivinicoli contrattino i prezzi delle uve all’atto del conferimento anziché attendere la fine della campagna”.

L’invito di Coldiretti ai produttori, dunque, è di concordare il prezzo prima o durante la vendemmia, anziché accettare contratti con saldo da definirsi in base alle indicazioni statistiche di fine campagna che, per quanto precise e oggettive, si basano su un valore mediato e rischiano di non dare il giusto riconoscimento alla qualità delle singole partite di uve. I soli produttori non interessati alla contrattazione diretta – specifica Coldiretti – sono i soci delle cantine cooperative, che determinano il saldo ai conferenti sulla base dell’esito più o meno performante delle operazioni interne e quindi del risultato di bilancio.

Fonte: Coldiretti Cuneo

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