Il comparto della frutta a guscio in Provincia di Cuneo sta conoscendo una forte espansione, con un balzo del +200% in 3 anni degli ettari dedicati a noci, mandorle e arachidi, reso possibile dall’aggiornamento delle tecniche agronomiche e dalla formazione continua messa in campo per i produttori agricoli. È quanto evidenzia Coldiretti Cuneo a conclusione del progetto “Fruttijob” realizzato dall’Agenzia 4A di Coldiretti Cuneo in collaborazione con INIPA Nord-Ovest e il CREA e finanziato dalla Fondazione CRC nell’ambito del bando “Agroalimentare 4.0”, che ha suscitato grande interesse raccogliendo centinaia di adesioni alle proposte formative, ben 42 in 5 anni.
Il progetto – spiegano i tecnici di Coldiretti Cuneo – è nato per fornire consulenza pratica a tutti gli addetti del settore agricolo della Provincia di Cuneo, titolari e coadiuvanti, attraverso corsi di formazione in ambito ortofrutticolo mirati alla corretta gestione dei frutteti, alla potatura e al riconoscimento di patologie sulle principali specie coltivate, ossia melo, pero, pesco, kiwi, susino, albicocco e mirtillo. Ma non solo: nell’ambito di Fruttijob sono anche stati eseguiti approfondimenti su colture innovative come il mandorlo e il noce e “servizi trasversali” come la gestione del post raccolta o l’utilizzo dell’ozono in agricoltura.
La coltivazione delle noci, dalla messa a dimora fino alla raccolta e alla gestione del prodotto fresco, è stata al centro dell’appuntamento formativo Fruttijob appena ultimato, guidato dai tecnici di Coldiretti e del Consorzio Agrario di Ravenna e seguito da 40 imprenditori agricoli da tutta la Granda.
Il boom che fa registrare il comparto della frutta a guscio – ricorda Coldiretti Cuneo – ha interessato dapprima la coltivazione del nocciolo e del castagno, passato dagli areali storici dell’Alta Langa e delle vallate alpine alle pianure più fertili, anche in risposta alla crisi economica di alcune specie o alla moria di altre, e poi l’introduzione o la riscoperta di altre colture interessanti e redditizie come la mandorla, il noce e l’arachide, anche più facilmente adattabili al clima che cambia.
La consulenza dei tecnici Coldiretti e la condivisione delle migliori strategie agronomiche ha favorito questi adattamenti e variazioni degli assetti colturali delle aziende cuneesi. Nel nuovo anno i tecnici si dedicheranno all’irrigazione del noce e alla difesa dalle malattie, senza contare la prova dell’umidità sul prodotto finito che il laboratorio analisi di Coldiretti Cuneo offre ai produttori.
Nel 2022 sono stati prodotti circa 3.600 quintali di noci, circa 300 quintali di arachidi e 150 quintali di mandorle, numeri ancora “contenuti” per la giovane età di molti impianti ma – evidenzia Coldiretti Cuneo – di importante prospettiva per l’immediato futuro. Cresce, dunque, l’entusiasmo degli imprenditori che hanno investito in colture innovative, che offrono una concreta opportunità economica per le aziende agricole cuneesi con interessanti sbocchi nell’industria dolciaria, nella trasformazione in frutta secca e snack, nella vendita diretta e nella filiera salutistica della nutrizione.
“L’agricoltura cuneese è dinamica, aperta alla sperimentazione e alla diversificazione, pur in un contesto economico di pesanti rincari e di incertezza per il futuro. Il mercato delle noci, delle mandorle e delle arachidi rappresenta un’opportunità per molte aziende, ma è fondamentale sviluppare progettualità di filiera che garantiscano una giusta remunerazione ai produttori” dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
“Per colture di così recente introduzione sul nostro territorio, è essenziale l’assistenza in campo dei nostri tecnici – rimarca il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu – per indirizzare gli agricoltori verso le migliori strategie agronomiche. Per questo il nostro staff di tecnici accompagna le aziende con consulenze mirate specialistiche e corsi di formazione, anche in collaborazione con docenti di levatura nazionale e internazionale”.
Fonte: Coldiretti Cuneo