Basilicata- Errore lo stop ai fitofarmaci ed ai fertilizzanti

Basilicata- Errore lo stop ai fitofarmaci ed ai fertilizzanti

By Matteo Redenti 4 Luglio 2022 0 Comments

“Proporre una riduzione del 50 per cento di fitofarmaci e fertilizzanti senza misure alternative per gli agricoltori, come vorrebbero fare le strategie Ue che stabiliscono per il 2030 obiettivi ambiziosi, come la drastica diminuzione di uso dei fitofarmaci, è un grave errore che rischia di penalizzare i nostri agricoltori. Per questa ragione condivido e sostengo la posizione  espressa dal coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani e dal deputato Raffaele Nevi, responsabile nazionale agricoltura di Fi, che rispecchia quella assunta dal Coordinamento degli Assessori regionali alle Politiche Agricole che chiedono al governo di attivare con urgenza un tavolo di confronto per  definire le modalità  di coinvolgimento, al fine di assicurare  un’equilibrata ricaduta territoriale in funzione dei fabbisogni  specifici e garantire sinergia tra risorse a disposizione”. E’ quanto afferma l’assessore per le Politiche Agricole, Forestali ed Alimentari Francesco Cupparo.

“La riduzione nell’impiego di prodotti antiparassitari è nell’interesse di tutti, anche degli agricoltori. È però fondamentale – aggiunge – che siano sviluppate valide alternative, perché gli agricoltori hanno bisogno di proteggere le piante. Tra l’altro Il testo della Commissione Europea arriva in una fase complicata per il mondo agricolo mentre si acuiscono le conseguenze della guerra in Ucraina, soprattutto sulla produzione agricola. Non è certo questo il momento di presentare proposte che rischiano di ridurre ulteriormente la produzione nel nostro Paese e particolarmente nelle regioni del Sud, le più esposte ai rischi dei mercati. In sostanza, siamo perché la cosiddetta sostenibilità ambientale non metta in crisi la sostenibilità economica degli agricoltori, e soprattutto perché si eviti l’importazione di prodotti agricoli e agroalimentari a minor costo che non rispettano gli stessi standard europei, colpendo le produzioni ortofrutticole ed ortive meridionali, le colture intensive, che diventerebbero non più redditizie in Europa. Per affrontare i temi, strettamente collegati tra loro, della sostenibilità ambientale, adattamento ai cambiamenti climatici e mantenimento della produttività e competitività delle imprese agricole – conclude Cupparo – è necessario agire su più fronti e con il consenso delle Regioni e delle organizzazioni professionali agricole”.

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