Il blitz irlandese sulle etichette allarmistiche sul vino va fermato per difendere un prodotto simbolo del nostro Paese che è anche il principale produttore ed esportatore mondiale con oltre 14 miliardi di fatturato e dà lavoro dal campo alla tavola a 1,3 milioni di persone. È quanto afferma la Coldiretti dopo che l’Irlanda ha notificato all’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) le norme tecniche sull’etichettatura “salutista” degli alcolici, da applicare a tutti i prodotti alcolici venduti in Irlanda, siano essi prodotti localmente o importati. Il periodo per la presentazione delle opposizioni scade tra 90 giorni.
Dopo aver incassato l’autorizzazione UE – spiega Coldiretti Cuneo – il Governo di Dublino vuole ora il via libera dal WTO per adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze terroristiche, che non tengono conto delle quantità consumate. Un provvedimento preso nonostante i pareri contrari di Italia, Francia e Spagna e altri sei Stati UE che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di possibili iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici.
“Questi ingiustificati allarmismi mettono a rischio un comparto dalla tradizione millenaria con un impatto devastante sull’economia, sull’occupazione e sul turismo delle nostre colline” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, secondo il quale “la tutela della salute non può tradursi in decisioni semplicistiche che criminalizzano tutti i prodotti alcolici giudicandoli dannosi a prescindere, senza distinguere l’origine dell’alcol, se da distillazione o fermentazione, e senza considerare la percentuale alcolica dei prodotti o le quantità consumate”.
“È sbagliato – aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu – assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità e a più bassa gradazione come il vino, emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psicofisico che aiuta a stare bene con se stessi”.
Il comparto vitivinicolo nella Granda – ricorda Coldiretti Cuneo – conta 6.500 imprese, 16.000 ettari di superficie vitata e una produzione di quasi 1 milione di ettolitri, pari a circa 100 milioni di bottiglie all’anno, perlopiù a marchio DOC o DOCG.
Fonte: Coldiretti Cuneo