UNESCO: bene la candidatura della cucina italiana

La candidatura della cucina Italiana per diventare patrimonio UNESCO è la risposta a chi vuole imporre una dieta globale fondata su insetti e cibi sintetici

La candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Umanità è la risposta a chi vuole imporre una dieta globale fondata su insetti e cibi sintetici senza alcun legame con il territorio, l’agricoltura locale, le tradizioni e la cultura. È quanto stima la Coldiretti nel commentare positivamente l’annuncio della candidatura della cucina italiana per l’iscrizione nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’Umanità dell’UNESCO, decisa dal Governo su proposta dei Ministri dell’Agricoltura e Sovranità alimentare e della Cultura.

L’annuncio – spiega Coldiretti – arriva con il record storico realizzato dalle esportazioni agroalimentari Made in Italy nel mondo dove hanno raggiunto il valore di 60,7 miliardi anche sotto la spinta della domanda di italianità in cucina.

“Un’iniziativa utile – commenta il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – per valorizzare l’identità del nostro agroalimentare e fare finalmente chiarezza sulle troppe mistificazioni che all’estero tolgono spazio di mercato ai prodotti originali. La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di falsi prodotti alimentari italiani all’estero tanto che l’agropirateria internazionale nei confronti dell’Italia ha raggiunto i 120 miliardi”.

“La candidatura della cucina italiana – aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – va nell’ottica di preservarla da cibi lontani dalla nostra cultura come gli insetti e la farina che ne deriva se consideriamo, oltretutto, che proprio sul nostro territorio abbiamo un’importante produzione di farina da frumento tenero, sempre più attenta all’ambiente e alla tutela della biodiversità nell’ambito del progetto di filiera Grano Piemonte”.

Fonte: Coldiretti Cuneo

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