E’ stato pubblicato ed è online il primo monitoraggio nazionale del lupo, condotto tra il 2020 ed il 2021. Le attività di monitoraggio, analisi ed elaborazione dei dati sono state coordinate dal Centro referenza grandi carnivori del Piemonte e dall’Università di Torino (Dipartimento di Scienze della Vita e di Biologia dei Sistemi), nell’ambito del Progetto Life WolfAlps EU, in sinergia con ISPRA.
Sul report interviene il vice presidente ed assessore alla Montagna della Regione Piemonte il quale afferma che il monitoraggio è il frutto di un lavoro rilevante e pregevole dal punto di vista scientifico per il quale è doveroso ringraziare la professoressa Francesca Marucco, responsabile del progetto, i suoi collaboratori e i 73 enti ed istituzioni del territorio che hanno partecipato alla raccolta dei dati.
I numeri che sono emersi dal monitoraggio stimano in oltre 900 i lupi presenti nelle Regioni Alpine, in particolare nelle zone del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta: numeri che richiamano la necessità di un tempestivo intervento del Ministero della Transizione Ecologica attraverso la Conferenza Stato-Regioni.
La Regione Piemonte ribadisce che sono numeri insostenibili. Il vice presidente sottolinea che si deve avere rispetto per il lavoro degli allevatori e per coloro che vivono nelle zone alpine che da mesi denunciano le predazioni. Non si tratta più di un fenomeno isolato per il quale sono sufficienti azioni di contenimento e di dissuasione da parte delle singole Regioni ma di un fenomeno che richiede l’approvazione in tempi rapidi del “Piano lupo” da parte del Ministero ed una strategia condivisa ed efficace per il controllo di lupi ed ibridi, anche con azioni mirate per regioni come le nostre dove i dati dimostrano che sono presenti i 2/3 dei lupi censiti nell’Arco Alpino.