“La fase complessiva di incertezza, che si sta prolungando, non garantisce agli imprenditori la serenità di investire e i dati sull’occupazione ne sono la prova. La Regione è in prima linea nella ricerca di soluzioni per puntare al rilancio dell’occupazione con il nostro sistema dei servizi per il lavoro, pubblico-privato in cooperazione, per fare in modo che su tutto il territorio regionale ci siano sportelli, accreditati nel privato o pubblici, che riescano a stimolare la ricerca attiva di lavoro. In sostanza, stiamo mettendo tutto l’impegno e le risorse possibili, supportando l’incontro domanda-offerta e sostegno di percorsi che portino a occupazione di qualità. Ci sono settori per noi strategici che vanno sostenuti e indirizzati, come ad esempio il mondo del turismo dal quale siamo certi si può ripartire con maggiore energia”.
Così l’Assessore regionale al lavoro commenta i dati della Bussola pubblicati oggi da Veneto Lavoro e relativi al mese di aprile. Il report indica un saldo tra assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, a tempo determinato e di apprendistato è pari a più 13.700 posizioni lavorative, portando a 37.000 posti di lavoro guadagnati nei primi quattro mesi del 2022.
“Stiamo parlando di numeri migliori rispetto agli ultimi due anni, ma in vistoso rallentamento rispetto al primo trimestre 2022 – evidenzia l’Assessore al lavoro del Veneto –. Il saldo ad aprile è inferiore a quello del 2019, prima della pandemia viaggiavamo sempre sopra quota 19.000 occupati in più al mese”.
Nei primi quattro mesi dell’anno sono cresciuti i contratti a tempo determinato (+24.000) e indeterminato (+13.300), mentre sono in flessione i contratti di apprendistato (-400) pur nella tendenza di crescita delle assunzioni in apprendistato e delle trasformazioni a tempo indeterminato.
Per quanto riguarda le varie province, i migliori risultati occupazionali riguardano Venezia e Verona, che ad aprile hanno registrato +8.300 e +5.000 posizioni lavorative, grazie all’attivazione di contratti legati al terziario nelle zone a maggiore vocazione turistica. Saldi positivi anche a Padova, Treviso e Vicenza, con un aumento delle assunzioni di oltre il 30% rispetto al 2021. Continua da inizio anno il segno negativo di Belluno, caratterizzata nei primi mesi dell’anno dalla conclusione dei rapporti stagionali legati al turismo invernale.
Per quanto riguarda i settori, continua l’effetto rimbalzo di quelli che negli anni della pandemia hanno subito maggiori difficoltà, come ad esempio calzaturiero, occhialeria, concia, trasporti, turismo, editoria e cultura. Il settore servizi turistici (attività ricettive e di ristorazione) conta nei primi quattro mesi dell’anno 46.800 assunzioni sulle 208.600 complessive (a fronte delle 11.300 dell’analogo periodo del 2021). Segnali molto positivi da editoria e cultura che triplicano le assunzioni rispetto all’anno scorso, mentre i servizi informatici e finanziari crescono meno anche per la buona tenuta osservata durante la pandemia. Complessivamente, nei servizi le assunzioni crescono dell’85%, nell’industria del 32%, mentre l’agricoltura, settore condizionato da fattori colturali e climatici, mostra un calo del 7% sul 2021.
Infine i dati sulla disoccupazione al 30 aprile 2022, indicano che i disoccupati iscritti ai Centri per l’impiego del Veneto sono 279.463, ai quali si aggiungono circa 108.000 persone che risultano occupate con impiego compatibile, per ragioni di durata o di reddito, con la conservazione dello stato di disoccupazione.
Tutti i dati sull’andamento del mercato del lavoro veneto sono disponibili nella Bussola pubblicata sul sito di Veneto Lavoro, www.venetolavoro.it.