“C’è bisogno di acqua subito, 24 ore su 24, per questo chiediamo maggiore flessibilità e la deroga straordinaria al deflusso minimo vitale per evitare di perdere mais, foraggere e altre colture. Non c’è tempo da perdere: non possiamo attendere che si concluda l’iter burocratico che segue alla richiesta dello stato di calamità e di emergenza, vanno trovate soluzioni immediate”. È quanto afferma Coldiretti che ha preso parte al tavolo organizzato da Regione Piemonte per l’emergenza siccità.
In provincia di Cuneo da inizio anno ha piovuto il 45% in meno rispetto allo stesso periodo del 2021, con punte del -63%: un raffronto molto preoccupante se si considera che il 2021 è stato il terzo più arido della Granda, dopo il 2017 e il 1997. Lo rileva Coldiretti Cuneo analizzando i dati della Rete Agrometeorologica del Piemonte elaborati da 3a Srl, dai quali si evince come questo deficit di poggia in tutta la Provincia di Cuneo, sommato agli scarsi apporti nevosi dell’inverno scorso e al loro rapido scioglimento, fa sì che la portata di tutti i corsi d’acqua sia enormemente al di sotto delle medie storiche e che l’approvvigionamento dalle falde sia molto difficoltoso o compromesso, con conseguenze pesantissime sulla stagione irrigua nella Granda.
L’emergenza idrica riguarda l’intero territorio piemontese, tanto che la Regione che ha richiesto al Ministero delle Politiche agricole il riconoscimento dello stato di calamità naturale per l’agricoltura e al Governo lo stato di emergenza, come Coldiretti aveva sollecitato in occasione del tavolo dello scorso 14 giugno, per il monitoraggio del rischio di perdita del raccolto a causa della siccità.
“È urgente che i gestori dei bacini idrici montani ad uso idroelettrico consentano il rilascio di una maggiore quantità d’acqua per l’intero arco della giornata, come concordato grazie all’accordo proficuo tra Coldiretti ed Iren Energia Spa. Non possiamo far correre alle nostre imprese il rischio di non adempiere agli impegni previsti dal PSR e dalla PAC per cui è fondamentale che, una volta riconosciuto lo stato di calamità naturale, vengano adottare tutte le azioni necessarie” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada.
“Con la guerra in Ucraina l’autosufficienza alimentare dall’estero è centrale per cui dev’essere alta l’attenzione al tema idrico per garantire alle nostre imprese agricole la possibilità di produrre cibo in un momento già particolarmente difficile a causa degli sconvolgimenti di mercato in atto” conclude Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.
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