La necessità dell’autocertificazione da trasmettersi tramite SPID è emersa in seguito a un accertamento tecnico. È stato infatti rilevato il problema di tantissime utenze “uso domestico” intestate a persone decedute. L’ovvia impossibilità di dare il “Contributo mensile Gas Regione Basilicata” alle utenze intestate a persone decedute, ha pertanto reso necessaria l’autocertificazione, che deve essere resa esclusivamente dall’intestatario del PDR (il contatore).
Per le utenze uso domestico ancora intestate a persone decedute, è necessario presentare la domanda di voltura alle società di fornitura (Eni, Enel, Sorgenia, etc.) per poter accedere al “Contributo mensile Gas Regione Basilicata”. La voltura va richiesta (è una pratica di pochi minuti che ormai si effettua facilmente on line) società di fornitura prima di presentare l’autocertificazione.
Pertanto, in caso di utenze “uso domestico” intestate a persone decedute, per accedere al “Contributo mensile Gas Regione Basilicata” è sufficiente la domanda di voltura e la successiva trasmissione dell’autocertificazione. Si ricorda che la dichiarazione non veritiera è passibile di sanzione e che saranno effettuati controlli a campione.
L’autocertificazione si è resa necessaria – in seguito agli incontro con le società di fornitura del gas – anche perché gli elenchi in possesso di altre autorità e/o soggetti (sia pubblici che privati) contenevano i dati delle persone decedute, non distinguevano tra prima e seconda casa (e invece al “Contributo mensile Gas Regione Basilicata” è in favore solo dei residenti, anche affittuari, comodatari, etc.) ma soprattutto erano fermi al precedente anno termico e quindi non contenevano i dati delle nuove utenze “uso domestico”, pregiudicando in tal modo il diritto soggettivo – previsto dalla norma regionale – delle persone che decidono di attivare nuove utenze, data anche la finalità della norma di contrasto allo spopolamento.
Invece, la modalità di trasmissione esclusivamente tramite SPID è stata individuata in seguito al confronto con i comuni, sia per le difficoltà di digitalizzazione del documento reso in forma cartacea, che avrebbero causato un notevole dispendio di tempo, un aggravio di risorse e un alto margine di errore. Inoltre, sarebbe stato complesso per i cittadini presentare ulteriori documenti in caso di variazioni delle proprie condizioni soggettive e/ oggettive (ad es. cambi di residenza), a fronte di un database, che nel tempo, consentirà ai cittadini di gestire la propria anagrafica on line. Infine, l’utilizzo dello SPID è stato deciso anche per favorire la transizione digitale attraverso la diffusione di un sistema che consente di accedere a numerosi servizi pubblici ed è già stato attivato da una elevata percentuale di popolazione lucana e che è attivabile gratuitamente sia presso gli uffici regionali di Potenza, Matera, Policoro, Melfi e Senise, sia on line sul sito di Poste italiane.
Ufficio Stampa e Comunicazione Regione Basilicata