Alberi abbattuti, interi frutteti sradicati e tetti scoperchiati sono gli effetti della perturbazione che ieri ha improvvisamente interrotto l’afa e la siccità delle ultime settimane nella Granda, con grandine e violente raffiche di vento che hanno colpito soprattutto il Monregalese e il Cebano. È il bilancio che traccia Coldiretti Cuneo dopo l’ultima ondata di maltempo in un’estate di gravissima siccità, a poche ore dal via libera del Consiglio dei Ministri allo stato di emergenza per siccità in Piemonte e in altro quattro Regioni.
La siccità degli ultimi mesi, secondo stime di Coldiretti Cuneo, ha già provocato danni per oltre 350 milioni di euro all’agricoltura cuneese: fondamentale, dunque, il riconoscimento dello stato di emergenza che Coldiretti aveva già sollecitato e che darà al Piemonte 7,6 milioni di euro per le opere di somma urgenza.
Nel frattempo, il maltempo somma danni ai danni: la siccità di quest’estate è interrotta da eventi estremi che si manifestano con sempre maggiore frequenza, indice del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione. Nel Monregalese, nel Cebano e nell’Albese – riferisce Coldiretti Cuneo – il maltempo di ieri pomeriggio non ha cambiato la situazione siccità, anzi ha aggravato la stima dei danni con la grandine che si è abbattuta sui frutteti pronti alle raccolte e bufere di vento che hanno scoperchiato tetti e abbattuto alberi nelle campagne e nei centri abitati.
La pioggia – spiegano i tecnici di Coldiretti – per essere di sollievo alla siccità deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, ancor più quando portatori di grandine, provocano danni ingenti con i terreni aridi che non riescono ad assorbire l’acqua che si allontana velocemente provocando frane e smottamenti.
“A fronte di questa situazione, l’esigenza è quella di accelerare sulla realizzazione di un piano per i bacini di accumulo, poiché solo in questo modo riusciremo a garantirci stabilmente in futuro le riserve idriche necessarie” dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
“Con l’ANBI, l’Associazione nazionale delle bonifiche, abbiamo elaborato, a livello nazionale, un progetto per la realizzazione di una rete di laghetti per arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua piovana. Si tratta di 6.000 invasi aziendali e 4.000 consortili da realizzare entro il 2030 multifunzionali ed integrati nei territori perlopiù collinari o di pianura. Ma per fare ciò è necessario che la questione sia trattata per quella che è, cioè una vera e propria emergenza nazionale, velocizzando le autorizzazioni burocratiche. Solo in questo caso sarà possibile dare una risposta concreta alla sofferenza di imprese e cittadini” spiega il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu.
“L’emergenza siccità si aggiunge ai rincari delle materie prime che stanno mettendo in ginocchio la nostra agricoltura – evidenzia il Presidente Nada – con aumenti record che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio. Per cercare di contrastare l’aumento dei costi di produzione bisogna lavorare fin da subito sugli accordi di filiera che sono uno strumento indispensabile per la valorizzazione delle produzioni nazionali e per un’equa distribuzione del valore lungo la catena di produzione”.
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