Dal gas ai barattoli, dal gasolio alle etichette, è in arrivo uno tsunami sui prezzi del cibo con un autunno caldissimo sul fronte economico con la produzione agricola e quella alimentare che assorbono oltre l’11% dei consumi energetici industriali totali.
È l’allarme lanciato da Coldiretti Cuneo in riferimento agli spaventosi rincari delle bollette che colpiscono imprese e famiglie.
Nel sistema agricolo i consumi diretti di energia includono i combustibili per trattori, le serre e i trasporti mentre tra i consumi indiretti ci sono quelli che derivano da fitosanitari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica.
In agricoltura si registrano rincari dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti.
Il comparto alimentare richiede ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed elettricità, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro.
Aumenti che riguardano l’intera filiera del cibo con costi indiretti che vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +60% per i barattoli di banda stagnata fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.
“Così non possiamo andare avanti – denuncia il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – e non ci possiamo permettere di aspettare i tempi lunghi della politica.
Rischiamo un crack alimentare, economico e occupazionale visto che proprio in questi mesi si concentrano le produzioni agricole tipiche del nostro territorio, dalla trasformazione della nostra frutta agli ortaggi fino al vino, senza dimenticare i formaggi, i salumi, la carne”.
“Con l’esplosione dei costi dell’energia – aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – rischiamo di perdere quegli spazi di autonomia e sovranità alimentare che fino ad oggi le imprese agricole sono riuscite a difendere per il bene del Paese”.
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