Con i costi dell’energia elettrica saliti alle stelle, i consorzi irrigui che devono far fronte ad incrementi medi del +150% rispetto all’anno scorso per pompare l’acqua per l’irrigazione dai pozzi, li ribaltano alle imprese agricole consorziate, già stremate dall’aumento generalizzato dei costi di produzione.
È quanto evidenzia Coldiretti Cuneo con riferimento ad una situazione di grave difficoltà che coinvolge un centinaio di consorzi irrigui e circa 4.000 imprese agricole nella Granda.
La crisi energetica in corso, combinata alla prolungata siccità che ha ridotto drasticamente i quantitativi di acqua sia in superficie sia nei canali, sta incidendo pesantemente sui bilanci dei consorzi irrigui di primo e secondo grado, costretti – spiega Coldiretti Cuneo – a prelevare acqua irrigua dai pozzi per le imprese agricole consorziate, con costi energetici maggiorati per il pompaggio.
Tuttavia tali consorzi non sono ammessi all’agevolazione del credito d’imposta utile a fronteggiare i rincari energetici, introdotta e rivista da una serie di provvedimenti d’urgenza – precisa Coldiretti Cuneo – che il Governo ha varato a partire dal marzo scorso, ossia i Decreti-Legge “Ucraina”, “Aiuti-bis” e Aiuti-ter”, che riservano questa possibilità alle sole imprese.
Ne consegue che l’incremento del costo energetico, in capo ad un soggetto non imprenditoriale quale il consorzio irriguo, non ammissibile al beneficio del credito d’imposta, va poi ad incidere indirettamente, ma concretamente, sulle imprese consorziate.
“Chiediamo che quest’anomalia venga corretta – dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo – in modo da estendere alle imprese agricole consorziate il credito d’imposta dei relativi consorzi, pur mantenendo in capo a questi ultimi, intestatari dei contatori dell’energia elettrica, la verifica dei requisiti e delle condizioni di accesso”.
“Viviamo una situazione straordinaria di rincari sul fronte energetico – aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu – che impone di intervenire al più presto per contenere il caro energia e salvare le aziende agricole, oltre a rendere non più rimandabili interventi strutturali per guardare al futuro, dai bacini di accumulo per l’acqua di cui le campagne hanno bisogno all’agricoltura 4.0”.
Fonte: Coldiretti Cuneo