Arte: bene avvio indagine conoscitiva su uso certificati digitali

Dichiarazione di Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo Pd Commissione Cultura e Paolo Lattanzio, deputato Pd

Quante opere digitalizzate del Caravaggio si possono realizzare e in quale contesto? E’ quanto cercherà di capire l’indagine conoscitiva sull’uso dei certificati digitali di unicità (non fungible token –NFT) nell’arte che la Commissione Cultura della Camera ha oggi deliberato per iniziativa dei deputati Dem Paolo Lattanzio e Rosa Maria Di Giorgi.

“Abbiamo proposto tale indagine – hanno dichiarato Lattanzio e Di Giorgi- affinchè anche il nostro parlamento prenda coscienza, per la prima volta, di un fenomeno di frontiera assolutamente fondamentale nell’ambito digitale e culturale.

“Avremo il compito – continuano i deputati dem-  di indagare il tipo di opportunità per quanto riguarda la produzione, la promozione, l’utilizzo e la valorizzazione della cultura italiana. L’obiettivo –proseguono-  è di arrivare ad individuare alcuni aspetti che possono essere alla base delle indicazioni che lo Stato dovrà successivamente dare riguardo, ad esempio, al numero delle opere che è consentito realizzare partendo da un’opera tradizionale. Insomma, chiosano Di Giorgi e Lattanzio, quanti Caravaggio digitalizzati possiamo realizzare? Ecco perché occorre arrivare quanto prima  ad una sorta di normativa per il settore, come del resto il ministro Franceschini ha già ampiamente dimostrato di voler fare visto che il ministero sta lavorando alla elaborazione di alcune linee guida, alle quali il parlamento darà sicuramente il proprio contributo”

Per Di Giorgi e Lattanzio, “questa indagine conoscitiva è molto importante ed è la dimostrazione della volontà del Partito democratico di lavorare anche sulle nuove frontiere. Occorre avere – concludono- la possibilità di sfruttare le nuove tecnologie ma al tempo stesso di tutelare e valorizzare quanto arte e cultura rappresentino per l’Italia”.

L’indagine coinvolgerà una serie di figure professionali  che provengono dal mondo delle arti, dall’accademia, dal ministero dei Beni culturali, artisti  e ricercatori  internazionali,   esperti di digitale e ed esperti di cripto arte.

“Riteniamo sia un dovere e un compito del parlamento di interpretare e guidare  il cambiamento in un settore così rilevante dell’arte moderna”, hanno infine concluso Lattanzio e Di Giorgi.

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