Il corso è stato un vero laboratorio di comunicazione, la cui finalità era di fornire ai ricercatori gli strumenti utili per comunicare meglio all’interno e all’esterno di un team di lavoro, con un focus verso tutti gli stakeholders delle malattie rare.
Tre giornate intense, che hanno permesso di conoscersi meglio, e di prendere coscienza di come la comunicazione sia basilare nei rapporti sociali, e di quanta aspettativa ci sia da parte delle famiglie dei malati rari.
“Spesso i professionisti della ricerca rischiano di non riuscire a trasmettere alla società l’importanza, e l’impatto sociale, del loro meraviglioso lavoro. Possono risultare un pò oscuri ed autoreferenziali, mentre in realtà hanno solo un gap comunicativo.
Il mondo ha bisogno di capire quanto la ricerca sia determinante per la crescita umana della società. Questo processo di apertura non può aver luogo se prescinde dal fornire le giuste competenze comunicative a quei professionisti che ogni giorno dedicano la propria vita agli altri. Risulta , ovviamente ,importante e motivante comprendere le modalità e gli errori comunicativi che si attuano nei confronti delle persone affette da malattia rara, e delle loro famiglie.” dichiara Matteo Redenti, docente del corso, esperto di comunicazione, già autore del libro “Malato raro…e adesso?”, e soprattutto presidente di Filo raro aps.
Un corso di tre giorni, per un totale di 12 ore, che ha portato i ricercatori a capire meglio loro stessi, comunicazione ad intra, il loro gruppo, comunicazione ad extra, e la società rara e non in cui operano, comunicazione pubblica.
Il prof. Alessio Zippo promotore dell’iniziativa ha sottolineato :“Ho voluto fortemente questa esperienza per i ragazzi, e credo che comunicare meglio aiuti a vivere meglio. Matteo Redenti oltre che un esperto di comunicazione è il papà di una bambina Kabuki, sindrome che seguo direttamente e con impegno. Chi meglio di un famigliare può trasmettere le dinamiche comunicative della famiglia rara”
L’Università di Trento ha sempre dimostrato grande visione ed apertura, questo evento sicuramente porterà un arricchimento ulteriore di tutte le facilities già esistenti.
Il laboratorio ha visto l’intervento di diverse figure di rilievo esterne, giusto per citare alcuni, Il Dott. Paolo Guccione responsabile della Cardiologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e Il Prof. Antonio Mele, economista di fama internazionale.
“L’intervento di figure esterne è stato fondamentale nel processo di confronto comunicativo, e non posso che ringraziarli” spiega Redenti.
Di seguito i commenti di alcuni dei partecipanti al corso.Sarah D’Annunzio Postdoctoral Researcher “Trovo che il corso di Matteo sia stato un’ottima opportunità per migliorare la nostra comunicazione intra e interpersonale, che è alla base del team-work. È stato un corso pratico e non convenzionale che ci ha permesso di arricchirci personalmente e professionalmente.”
Leonardo Morelli Php Student: “Matteo non ha spiegato la comunicazione, bensì ha messo nelle nostre mani gli strumenti per comunicare. Attraverso la pratica, ci è stato permesso di rafforzare la nostra autostima personale e di conoscere punti di forza e debolezza di tutti i componenti del gruppo.
Ciò che sembrava un corso sulla comunicazione, si è rivelato un’esperienza intensa e provante.“
Sara Lago Postdoctoral Researcher: “Il corso di Matteo è stata un’esperienza fuori dal comune. Il mondo della ricerca e la realtà esterna sono spesso isolati e non si comprendono a vicenda, Matteo è riuscito a colmare questo distacco.
Ci ha fatto capire l’importanza di comunicare con noi stessi, per poter lavorare come un gruppo e raggiungere risultati importanti per le persone che vivono una malattia.“
“E’ stato un onore aver conosciuto questo splendido team, persone ricche dentro che migliorano il mondo. Spero di aver lasciato a loro qualcosa di utile sia professionalmente che umanamente e di poter ripetere questa esperienza molto presto.” Conclude Redenti.
Link utili: www.filoraro.org