A.P.I., nuovo Consiglio Direttivo e al via la campagna social #pensarePMI

Galassi: «Ci sono gap che se non colmati mettono a rischio il futuro dell’industria italiana. Pesano costi di energia e materie prime, ma anche il mismatch tra domanda e offerta di lavoro; oltre il 60% delle PMI associate non trova figure professionali capaci di utilizzare le nuove tecnologie»

#pensarePMI. Non solo un hashtag o un semplice slogan, ma un vero e proprio invito rivolto alle istituzioni dal nuovo Consiglio Direttivo alla guida di A.P.I., l’Associazione delle Piccole e Medie Industrie, per chiedere a gran voce che la politica investa sulla competitività delle imprese manifatturiere e le rimetta, non solo a parole, al centro della propria agenda di governo.

«Sostegno all’innovazione e alla transizione green e digitale, più formazione per imprenditori e collaboratori qualificati, supporto al passaggio generazionale, riduzione del cuneo fiscale, del costo del lavoro e dei costi energetici, meno burocrazia e più credito per le imprese – ha spiegato Paolo Galassi, presidente di A.P.I. – sono solo alcune battaglie sulle quali l’Associazione si focalizzerà nel prossimo triennio. A.P.I. sarà, infatti, protagonista di tante iniziative per l’incessante valorizzazione del tessuto produttivo lombardo, così da contribuire sempre di più allo sviluppo delle imprese associate e della cultura del “saper fare”.»

Nel prossimo triennio, il presidente Paolo Galassi, imprenditore chimico e metalmeccanico, sarà affiancato da Luciana Ciceri (Ciceri De Mondel Srl), Gabriele Ferrario (Termoresine Srl), Daniele Guerzoni (Guerzoni Srl), Elena Mai (L.C.M. Srl), Giuseppe Merlino (Else Nuclear Srl), Fabrizio Motta (Motta Impianti Srl) Giuseppe Nocita (Pipeline Srl), Clelia Petri (C.B. Srl Costruzioni Brescianini), Gianmarco Reina (Mollificio Moll Mar Srl), Mario Scotti (A.U.Esse. Srl).

Alla tutela degli interessi delle PMI lavoreranno anche i presidenti di categoria: Emanuela Meucci – Meucci Igino Di Milani Fabio E C. Sas (A.P.I. Alimentare), Andrea Barzaghi – Barzaghi Srl (A.P.I. Chimica), Carlo Ricchi – Metropolis Srl (A.P.I. Digitale), Giacomo Lo Duca – Arca Srl (A.P.I. Edilizia e affini), Alberto Fiammenghi – Fiammenghi Srl (A.P.I. GEC), Giovanni Vita – Tecnolegno Bespoke Furniture Srl (A.P.I. Legno e arredo), Giancarlo Saglimbeni – Carioni Spedizioni Internazionali Srl (A.P.I. Logistica), Matteo Gilardi – Trafilerie Edoardo Gilardi & C. Srl (A.P.I. Meccanica), Claudio Fornengo – AMT Srl (A.P.I. Terziario), Alberto Manganini – Mag Moda New Srl (A.P.I. Tessile e Moda).

Della Giunta di Presidenza faranno parte: i due Vice Presidenti – Luciana Ciceri e Alberto Fiammenghi – Claudio Fornengo, Matteo Gilardi e Mario Scotti.

«Negli ultimi anni – ha spiegato Paolo Galassi il mondo si è completamente trasformato: basti pensare alla pandemia che ha spinto tante aziende a reinventarsi e a un nuovo modo di lavorare. A.P.I. si sta evolvendo con le imprese che rappresenta e che chiedono sempre più che istituzioni locali, nazionali ed europee agiscano basando le loro scelte sull’economia reale. Appunto #pensarePMI !»

Le urgenze avvertite dalle PMI sono tante e ormai si tratta di vere e proprie emergenze, come quelle relative ai costi delle materie prime e in particolare dell’energia. Inoltre, ci sono gap che se non colmati mettono a rischio il futuro dell’industria italiana, la sua resilienza e il ruolo di leader del made in Italy nel mondo.

Da alcuni rilevamenti dell’Ufficio studi di A.P.I., infatti, emerge che oltre il 60% delle PMI associate non trova figure professionali capaci di utilizzare le nuove tecnologie in un momento in cui in azienda si sta assistendo a un cambio generazionale e a investimenti strategici, in campo di macchinari e di beni strumentali immateriali. 

Emblematiche le risposte alla survey in tema di PNRR; il 52% degli imprenditori, infatti, dichiara di voler accedere alla richiesta dei fondi al fine di promuovere proprio progetti di digitalizzazione e/o sostenibilità. Tuttavia, il 44% del campione non è strutturato internamente per gestire l’intero processo e si dovrà, dunque, appoggiare a società esterne.

«Le aziende guardano al futuro; stanno cambiando e sono pronte a cambiare in modo veloce ma non devono essere lasciate sole – conclude il presidente Galassi. La sfida più grande la lanciamo al Governo. È prioritario varare una politica industriale costituita da riforme strutturali che cambino il Paese e lo rilancino nel mondo rafforzandone la sua leadership tra i paesi manifatturieri. Ma ne voglio lanciare una anche ai giovani: guardate alle PMI per il vostro futuro, le opportunità nelle aziende che mettono al centro le persone sono tante. Accettate di scommettere su di noi? Noi su di voi SI!»

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